Cavoli

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Fra gli ortaggi “invernali” Zuccarella Società Cooperativa Agricola produce cavoli e broccoli. Le tecniche di coltivazione avanzata, la fertilità delle terre del Metapontino, in Basilicata, e il clima mediterraneo degli areali offrono a questo tipo di produzioni le condizioni migliori per assicurarne gusto, shelf life e aspetto inconfondibile.

Cavoli e broccoli romaneschi sono verdure molto ricercate per le straordinarie proprietà nutrizionali, infatti contengono potassio, calcio, fosforo, ferro, acido folico, vitamina C e principi attivi antibatterici, antinfiammatori e antiossidanti. Sono ortaggi indicati per le diete a regime ipocalorico e che consentono di mantenere la linea senza rinunciare al gusto, queste proprietà benefiche legate alla corretta alimentazione sono assicurate anche dal potere saziante di questi cibi e dal bassissimo apporto calorico.

ROMANESCO

CAVOLO BIANCO

CAVOLO VIOLA

BROCCOLETTO

CAVOLI E BROCCOLI CURIOSITA’

l broccoli e i cavoli hanno qualità simili: entrambi sono diuretici, lassativi, contribuiscono al benessere del sistema nervoso e immunitario  e proteggono la pelle.

STORIA

Le piante di cavoli e broccoli sono da sempre usate sia a scopo alimentare, sia curativo, hanno origine nell’area compresa tra Grecia, Turchia, Siria e Isola di Cipro. Importata in Italia in epoca romana, fu subito consumata e apprezzata. Proprio i Romani avevano l’abitudine di mangiare il broccolo crudo prima dei pasti, affinché l’organismo potesse assorbire meglio il vino bevuto durante i banchetti.

Perché si dice che i bambini nascono “sotto i cavoli”?

Per molti secoli, nelle regioni dell’Europa centrale, il cavolo era l’unico alimento che durante l’inverno garantiva vitamine e minerali. Simbolo di fecondità e di vita, veniva raccolto dopo nove mesi dalla semina,da marzo a settembre, proprio come il tempo di gestazione dei bambini. La piantagione e la raccolta dei cavoli erano affidati alle donne che venivano chiamate levatrici, proprio come quelle che aiutavano la futura mamma durante il parto, perché le contadine avevano il compito di recidere il “cordone ombelicale” che legava il cavolo alla terra; da qui la leggenda che i bambini si trovano sotto ai cavoli.